Ho parlato con tanti imprenditori che mi dicevano: “Amazon ci sta rubando il lavoro”.

La mia reazione è sempre la stessa: se non puoi combatterlo unisciti a lui. (e ti assicuro che non puoi combatterlo).

Ok forse anche io esagero un po' ma quando parlo, parlo con esperienza. Ho anche avuto difensori del popolo che mi hanno detto che accentrando il potere su Amazon questo non farà che affamarci nel tempo a venire. Ragionevole pensata anche questa.

Quello che voglio dire è che Amazon deve essere una parte del business, non l’intera fetta.

Ho conosciuto imprenditori che in piena pandemia hanno deciso di creare il proprio catalogo su Amazon. In un anno Il loro fatturato tramite Amazon è stato di diverse migliaia di euro. Certo le marginalità sono differenti perché così come nella tua cittadina avrai un numero X di concorrenti, nel mondo la competizione sarà molta di più e conseguentemente i margini diminuiranno.

Un altro cliente mi ha detto aperte “Io non vado su Amazon perché su ogni mio pezzo venduto avrei una marginalità di €3 invece che di 10”.

Amazon, l’eCommerce e le sue marginalità

Facciamo due conti sulle differenze tra online e offline.

Offline

Offline il mio cliente ogni giorno (ipoteticamente) vede entrare nel suo negozio circa 100 persone. Ipotizziamo sempre che di ognuna di essa 5 decidano di comprare. Con questa media e con le sue marginalità attuali lui guadagnerebbe €50 in una giornata.

Online

Ipotizziamo la stessa cosa su Amazon Italia. Un articolo di SemRush parla di circa 38 milioni di utenti che acquistano online; ipotizziamo che Amazon cubi per il 20% di questa utenza (giochiamo al ribasso) e rimaniamo con 7.6 milioni di utenti. Riduciamo ancora, ipotizziamo che ci sia soltanto un 10% (di quei 7.6 milioni) interessati al settore del mio cliente e restiamo con 760.000 utenti interessati alla sua merce.

A questo punto, sempre basandoci sull'articolo di SemRush scegliamo il tasso di conversione più basso dell’Ecommerce, ovvero la sezione destinata all’industria destinata ai più piccoli che ha un tasso di conversione dello 0.71% (si lo so che il tasso di conversione su Amazon è circa del 13% ma ragioniamo per difetto). Arrivato a questo punto se applichiamo lo 0.71% di tasso di conversione ai 760.000 utenti se non sbaglio i conti, nel mio negozio online potrei fare più di 5300 vendite.

Ok, ricalcoliamo il potenziale guadagno in una giornata basandoci sulla marginalità di 3€ calcolata sulle 5300 vendite. Siete curiosi di saperlo?

5300x3 = 15.900 €

Differenza impercettibile.

Io credo che valga la pena rifletterci un pò sopra.

Perché Amazon o i Marketplace piuttosto che il tuo sito eCommerce

Ora, sicuramente tendo a semplificare, però al tempo stesso sono i numeri che dovrebbero guidare una scelta di questo genere. Scegliere di lavorare con Amazon o meno non deve essere una scelta di cuore ma deve essere una scelta economica.

Ok ma se online si vende così tanto perchè non posso farlo sul mio eCommerce? Prova ad aprire Facebook Ads, a dare un minimo di targetizzazione al tuo pubblico e valutare quanto servirebbe per portare 760.000 utenti sul tuo eCommerce.

A quel punto poi dovrai essere perfetto perché, sì, in quel caso Amazon ha alzato l’asticella fornendo ad un utente Prime:

  • Spedizione e reso (nel 70% dei casi) gratuiti
  • Esperienza utente e interfacce al TOP degli eCommerce
  • Acquisto in 3 click (se hai un account e un metodo di pagamento e di spedizione già salvato)
  • Un catalogo che qualunque eCommerce se lo sogna

Pensi di essere, non dico in vantaggio, al pari?

Il potere tutto nelle mani di Amazon e Co.

La cosa certa e che in questo modo andiamo ad accentrare tutto il potere in un solo grande rivenditore. Questo rivenditore un domani potrebbe indiscutibilmente far valere il proprio potere e rivalersi su di noi che lo utilizziamo.

Questo ragionamento però non è da applicarsi soltanto ad Amazon, ed applicarsi a tutte le grandi potenze del digitale: Google Facebook Apple eccetera.

Quindi laddove un cliente viene da me e mi dice che vuole il suo ecommerce (che non ha) e lo vuole per non vendere su Amazon la mia risposta è più o meno sempre la stessa: no.

E le motivazioni sono diverse: per fare funzionare un’ecommerce verosimilmente bisognerà generare del traffico. Come?

  • Potresti utilizzare l’advertising (come Facebook ads, Google AdWords eccetera). Anche in questo caso sei soggetto a un terzo incomodo che detterà le regole.
  • Potresti crescere in maniera organica sul motore di ricerca ma puoi capire in autonomia che dovrai crescere su Google e quindi anche qui sarai vincolato da un terzo incomodo.
  • Potresti crescere organicamente sui Social Network ma la storia sarà la medesima.
  • Potresti deciderai di crescere tramite i referral: in quel caso devi sperare che questi referral continuino a vivere.

L’unica strada che ti può garantire un’indipendenza digitale è quella dell’email marketing. Ora, se conosci i tassi di conversione dell’email marketing capirai che anche lì non sarà una passeggiata.