Quando parlo (o come in questo caso scrivo) di Gue Pequeno mi risuona nelle orecchie una frase rappata del suo socio che fa:

In città l’odio è più sincero dell’amore. Se ti amano sei bravo, se ti odiano sei il migliore

Il più amato e odiato rapper italiano è tornato sulla scena da solista e lo ha fatto alzando ulteriormente l’asticella. Se il suo primo album era una sorta di street album (parole sue) fatto uscire con Universal questo invece è un disco decisamente diverso.

Titolo poco fantasioso è contenuto in linea con quella che è la recente discografia dei Club Dogo. L’ispirazione del “Guercio” però è ben diversa dai recenti lavori con Jake e il Don, raramente ho ascoltato un Gue Pequeno così in forma, non sarà l’MC famoso per lo slang e i tecnicismi come dei tempi di Mi-fist ma chi da allora non è cambiato?

Il rapper milanese ha selezionato una serie di collaborazioni che farebbero invidia a Jay-Z e per quanto il mio parere non valga un soldo, non ne ha sbagliata una. Ha portato un po’ di poesia napoletana in un pezzo di pura ignoranza con Nto in “Il drink e la jolla”, ha trovato un Marracash introspettivo e ispirato creando un classico del genere in “Brivido” e seguendo a ruota Nas si è fregiato del featuring di una cantante inglese emergente come Arlissa creando un capolavoro. Chiaramente non mancano gli amici come Jake la Furia, Fedez, Emis Killa ed Ensi, l’unica particolarità è il featuring di Fabri Fibra che per la prima volta duetta con Gue.

Alcuni beat esteri come quelli di Animal House e Beat Freaks emergono da una serie di produzioni più “standard” come il fidato Don Joe e i 2nd Rood (che hanno curato gran parte dell’album). In tutto 19 tracce in quello che è sicuramente un album ricco e che probabilmente si potrà candidare come disco rap dell’anno. Anche solo per il contributo che Gue Pequeno e i Club Dogo hanno dato al rap italiano è obbligatorio ascoltare questo disco almeno una volta.